Il Corpo come Scudo contro la Vergogna: diventare enormi per non essere troppo piccoli!

Scritto da Dr.ssa Ilaria Beltrami.

Comprendere le dinamiche alla base del sovrappeso, i significati inconsci del mangiare e imparare ad accarezzare le proprie fragilità per perdere i chili in eccesso.

 La vergogna è un sentimento centrale e presente nell’esperienza di coloro che sono in sovrappeso: vergogna per la propria persona, per la propria debolezza nel cedere al cibo, per il proprio aspetto fisico. Il fatto che viene ignorato e di cui la persona non è consapevole è che il sentimento della vergogna è presente nella persona prima che si sviluppi un problema alimentare e prima che il sovrappeso sia evidente.

Un corpo in sovrappeso è un corpo le cui forme sono alterate e nascoste, abbondanti e scarsamente definibili come la personalità di chi vi si cela dietro: un sé fragile, una scarsa auto-stima, sentimenti di colpa correlati a rabbia repressa scaturiscono un vissuto di inferiorità e vergogna nella persona che ha un sovrappeso o che è predisposta a svilupparlo.

Un corpo in sovrappeso è inoltre, un corpo la cui sessualità è totalmente o in parte rinnegata come mezzo di incontro con l’altro e quindi con sé stesso, con la propria affettività e con le proprie emozioni.

La massa grassa si erige a barriera difensiva contro la rabbia che il soggetto si nega di accettare, di riconoscere e di gestire, e contro le potenzialità minacciose del mondo esterno, verso il quale il soggetto percepisce di non avere risorse e difese adeguate.

“Occupare” molto spazio quando in realtà ci si sente interiormente così vulnerabili da riuscire appena ad esistere: questo è il focus del problema ed il presupposto da cui partire per risolverlo in modo efficace.

Laddove il conteggio delle calorie, le diete più o meno restrittive possono portare a risultati più o meno soddisfacenti nel breve periodo,  è l’intervento psicologico che permette un’adeguata consapevolezza emotiva e una crescita personale: elementi che sono alla base di un dimagrimento “indolore” e di un mantenimento nel tempo dei risultati raggiunti.