Disturbi Alimentari
I Disturbi Alimentari sono l’espressione di un rapporto problematico e disfunzionale che la persona ha con il cibo, che conduce a condotte alimentari che danneggiano la salute psicologica e fisica della persona. Il cibo ha una correlazione molo stretta con gli “affetti”e questo perché la prima modalità di relazione che abbiamo con un altro essere umano quando nasciamo, avviene attraverso il fatto di ricevere del cibo.
Il cibo veicola nutrimento, ma anche senso di accudimento, affetto e appartenenza. I disturbi dell’alimentazione sono l’espressione di un disagio emotivo che la persona ha dentro di sé e che non ha superato o affrontato. Il cibo ed il rapporto con l’alimentazione e la nutrizione diviene perciò un luogo di investimento di disagi psicologici irrisolti.
I principali Disturbi del Comportamento Alimentare sono l’Anoressia Nervosa e la Bulimia Nervosa; altri disturbi sono il Disturbo da Alimentazione Incontrollata o Binge Eating Disorder (BED), caratterizzato dalla presenza di crisi bulimiche senza il ricorso a comportamenti di compenso e/o di eliminazione per il controllo del peso. Infine i Disturbi Alimentari Non Altrimenti Specificati (NAS), categoria utilizzata per descrivere quei pazienti che, pur avendo un disturbo alimentare clinicamente significativo, non soddisfano i criteri per una diagnosi piena.
Soffrire di un disturbo dell’alimentazione vuol dire provare un disagio ed una sofferenza che condiziona, e nei casi più gravi compromette, la normale vita sociale, affettiva e lavorativa della persona. Sembra che tutto ruoti intorno al cibo e alla paura di ingrassare.
Le situazioni legate al cibo ed alla socialità, come una cena in pizzeria con gli amici, diventano fonte di ansia e di stress. Spesso i pensieri sul cibo sono presenti anche in momenti diversi dal pasto, e rivolgere l’attenzione a quello che si sta facendo risulta difficile in quanto la preoccupazione ed il tema centrale è pensare a cosa si dovrà mangiare, alla paura di ingrassare, alla paura di avere un’abbuffata, al senso di colpa per aver trasgredito la dieta.
Un elemento quasi sempre presente nel corso di un disturbo alimentare è la percezione alterata della propria immagine corporea, e la persona vive con disagio la relazione con il proprio corpo con ricadute negative sulla sua vita sociale e relazionale.
I campanelli d’allarme di un disturbo alimentare possono essere molti ed è importante riuscire a coglierli tempestivamente. Più spesso sono le persone vicine a chi soffre di un disturbo alimentare, genitori, amici, insegnanti, partner, ad avere i primi sospetti, mentre più difficilmente è la persona direttamente interessata, che anzi, spesso tende a negare il problema. Uno dei primi cambiamenti che si può notare è la tendenza all’isolamento sociale, amplificata dalle oggettive difficoltà che la persona incontra nel frequentare altre persone. Lo stare in compagnia infatti prevede spesso momenti conviviali, quali mangiare con altre persone. In queste occasioni, chi soffre di un disturbo alimentare sperimenta solo ansia, imbarazzo e voglia di evitamento. Altro campanello d’allarme molto frequente è la cosiddetta DISMORFOFOBIA, (dal greco dis – morphé, forma distorta e phobos, timore) in cui è presente un’alterata percezione del peso e della forma del proprio corpo .
Elenco e Diagnosi DCA
Anoressia: Rifiuto di mantenere il peso minimo normale per l’età e la statura; paura di ingrassare anche quando si è sottopeso; alterazione della percezione del proprio aspetto e auto-stima che dipende dal proprio aspetto fisico; assenza di ciclo mestruale per almeno tre mesi. Tipo restrittivo, quando la persona non presenta regolarmente crisi bulimiche o condotte di eliminazione (vomito auto-indotto, uso improprio di lassativi, diuretici). Tipo con crisi bulimiche e/o condotte di eliminazione quando la persona presenta regolarmente crisi bulimiche o condotte di eliminazione (vomito, lassativi, etc)
Bulimia: Ricorrenti “abbuffate” o crisi bulimiche che si verificano in media due volte a settimana per almeno tre mesi; nel corso di una crisi la persona riesce ad ingerire una quantità di cibo molto maggiore rispetto a quella che potrebbe mangiare comunemente una persona nello stesso periodo di tempo; sente di perdere il controllo e non riesce a smettere di mangiare nè a rendersi conto di quanto effettivamnente sta mangiando; comportamenti inappropriati per il controllo del peso di tipo purgativo(vomito, lassativi, diuretici) di tipo non purgativo (digiuno, intensa attività fisica); alterazione della percezione del proprio aspetto e auto-stima che dipende dal proprio aspetto fisico.
Disturbo da Alimentazione Incontrollata o binge eating disorder (BED): Crisi bulimiche senza condotte di eliminazione o di controllo del peso mediamente due volte a settimana per sei mesi. Capacità di ingerire una quantità di cibo maggiore rispetto a quella che potrebbe mangiare comunemente una persona nello stesso periodo di tempo in modo; perdita del controllo; disagio verso gli episodi di “abbuffate”.
- mangiare più rapidamente del normale
- mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni
- mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati
- mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando
- sentirsi disgustati verso sé stesso, depressi, o molto in colpa dopo le crisi bulimiche