Il pagamento della seduta ed il setting psicologico
Il denaro ed i beni materiali rappresentano uno strumento che all’interno di una relazione assume numerosi significati.
La relazione tra psicologo e paziente non fa eccezione. Vediamo in che modo.
In una coppia che si separa spesso vediamo il partner che viene abbandonato far leva sul denaro per ottenere l’importanza ed il valore che avverte essergli stati negati all’interno della relazione.
Allo stesso modo chi riconosce di aver commesso un errore può essere più propenso a offrire un risarcimento economico.
All’interno del setting psicologico, il pagamento nelle sue forme e modalità rappresenta non solamente il compenso per la prestazione del professionista ma anche il proprio modo di essere e di esserci all’interno del proprio spazio e le caratteristiche della relazione terapeutica.
Il pagamento della seduta rappresenta quindi,
-il riconoscimento del valore di quanto si sta facendo insieme
-il proprio rinnovato impegno nel proseguire il percorso secondo gli accordi iniziali
Negli accordi iniziali psicologo e paziente concordano giorni, orari, comportamento in caso di mancata seduta, costo e modalità di pagamento. Questi elementi garantiscono solidità e continuità al percorso che si intraprende, evitando di dover ridiscutere ogni volta fattori pratici, a detrimento di tempo e disponibilità verso il vissuto emotivo del paziente e verso la possibilità dello psicologo di accoglierlo.
Rispettare questi accordi equivale a riconoscere la validità di quanto si sta facendo insieme, ovvero: riconoscere l’utilità del proprio percorso, la propria fiducia verso la persona con cui lo intraprendiamo. Il grado di conflittualità verso il cambiamento e l’ambivalenza verso la situazione che può favorirlo, ovvero le sedute, possono tradursi in mancati pagamenti, ritardi alle sedute, dimenticanze circa gli accordi di giorni, orari, pagamenti ed avvisi in caso di assenza.